Venerdì 25
maggio alle ore 18.00 presso la Libreria Palazzo Roberti in Via Jacopo Da Ponte
34 a Bassano del Grappa (VI), sarà presentato il libro “Senza rassegnarsi mai” ovvero la storia
di una famiglia con un figlio
autistico.
Saranno
presenti l’autore Luigi
Termanini coadiuvato dalla Dott.ssa Luciana Della
Giustina e il giornalista redattore deI
Gazzettino Bruno Cera che intervisterà l’autore
del libro cercando di far emergere le motivazioni profonde che lo hanno indotto
a testimoniare un percorso certamente faticoso e provante per tutta la sua
famiglia.
Per dare un quadro della situazione del problema autismo
citiamo solo alcuni dati In Italia vi sono 400 mila persone con
autismo e, tranne qualche raro esempio di efficienza operativa, queste 400 mila famiglie
affrontano da sole un dramma famigliare enorme e destrutturante per l’intero
nucleo famigliare coinvolgendo spesso anche i parenti più stretti.
Dal punto di vista numerico, significa che il sei
per mille della popolazione è affetta
da una sindrome che interessa molti
più italiani della celiachia, della
trisomia 21 (Down), della cecità e
della sordità.
Eppure non esistono servizi sul territorio
italiano che tengano conto di questa
realtà.
Il rapporto Censis che nel
2011 ha fatto una approfondita e complessa rilevazione sulla qualità di
vita delle famiglie che vivono con una persona con autismo (consultabile al
sito: http://www.quotidianosanita. it/allegati/allegato8873799. pdf).
In questa indagine emerge un quadro disarmante per le
istituzioni. Ad esempio il
percorso che porta alla diagnosi per
le persone con autismo è troppo lungo e complesso e, pur con un
80% di casi sospetti rilevati già dalle madri prima del
terzo anno di vita del bambino le famiglie devono attendere ancora da 1 e 3 anni
per ottenere una diagnosi attendibile. Inoltre, capita che debbano rivolgersi a
tre - quattro specialisti prima di avere la diagnosi definitiva.
Per
fortuna, e grazie alla pressante e continua attività delle Associazioni dei
famigliari distribuite sul territorio in quasi tutti i Servizi sanitari sono
stati attivati degli interventi abilitativi che coinvolgono, pur nelle forme più
disparate, la quasi totalità dei bimbi affetti da questa sindrome.
Per contro però almeno un terzo degli adolescenti e
degli adulti non riceve alcun intervento adeguato, occupazionale o
sociale.
Le insistenze delle famiglia sembra stiano portando a
soluzione il problema della diagnosi
precoce, con la creazione presso i vari distretti di equipe di medici e tecnici
specializzati ma permane comunque il vuoto della presa in carico da parte
delle Istituzioni.
Quindi, quando una famiglia riceve
questa terribile diagnosi si ritrova
di punto in bianco con due enormi problemi: la consapevolezza di una
patologia complessa e devastante e l'assoluta mancanza di
risposte da parte del Servizio socio-sanitario.
Questo problema è comune
a tutte le regioni italiane, con
l’eccezione di qualche piccola
area
fortunata, dove l’impegno di qualche persona lungimirante e avveduta è riuscito
a creare dei servizi di sostegno a queste famiglie. Questa latitanza dei Servizi
disarma le famiglie e le spinge a inseguire, talvolta, ipotesi di trattamenti
miracolistici, inutili e dannosi ma sicuramente proficui per le tasche di
chi li somministra.
Pertanto la diagnosi precoce rende indispensabile una
presa in carico altrettanto precoce che preveda interventi efficaci e adattati alle
specifiche caratteristiche ed esigenze del
fruitore.
La dimostrazione scientifica che corretti
trattamenti di tipo cognitivo -
comportamentale danno risultati
apprezzabili si è avuta
in un trial presso l'Istituto Mind in California (adattamento versione italiana
di Giacomo Vivanti http://www.autismotoscana.it/ archivio/news/Informautismo% 2014%20-%20Autismo%20dal% 20dire%20al%20fare,pdf.pdf )
L'autismo rappresenta oggi un grave problema in campo
educativo: infatti la qualità
dell'integrazione scolastica nella scuola dell'infanzia e
dell’obbligo lascia
molto a desiderare nel caso di bambini e
ragazzi con autismo in quanto, spesso, le figure degli
Insegnanti di sostegno e
curriculari non hanno la
formazione professionale adeguata, e
talvolta nemmeno le motivazioni, per realizzare con continuità
una vera inclusione.
Il Tavolo Nazionale per l'Autismo promosso
dal Ministero della Salute in
collaborazione con le Associazioni
dei familiari, dopo quattro anni di intenso lavoro, ha redatto la Linea Guida 21
per l'organizzazione dei Servizi e i
Protocolli più idonei per la diagnosi e il trattamento dell'autismo (consultabili al
sito: http://www.snlg-iss.it/cms/ files/LG_autismo_def.pdf).
La linea Guida 21 è una pietra miliare nella
storia italiana di approccio all'autismo e auspichiamo debba essere recepita al
più presto dalla Conferenza
Stato-Regioni per la sua coerente e omogenea applicazione
negli ambiti regionali anche attraverso una adeguata formazione delle risorse
umane e una equilibrata definizione delle risorse
finanziarie.
Per questo è importante che le
testimonianze di genitori coraggiosi come Luigi siano conosciute e divulgate in
quanto attraverso la conoscenza delle peripezie di queste famiglie si assuma la
consapevolezza che affrontare questo problema in modo coerente è una questione
di civiltà e di umanità.
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